L'origine
dell'espressione “piantare in asso”
Sapete
cosa abbiamo scoperto a scuola?
La
prof ci ha raccontato che l'espressione “piantare in asso” non ha nulla a che
fare con gli assi delle carte e che deriva invece dal mito di Teseo e del
Minotauro ambientato a Cnosso nell'isola di Creta.
Secondo
il mito infatti Teseo riuscì ad uscire dal Labirinto di Minosse con l'aiuto di
Arianna e il suo filo e, insieme, partirono per la Grecia.
Durante
il viaggio, la coppia fece una sosta sull'isola di Nasso.
La
mattina dopo Teseo si dimenticò completamente
di Arianna e l'abbandonò addormentata a
Nasso. Evidentemente l'amore di Teseo non
era molto profondo! Al suo risveglio, Arianna non trovò il suo Teseo e capì di
essere stata abbandonata o “piantata” a Nasso. Iniziò a piangere senza sosta,
ma a un certo punto arrivò Dioniso, il dio del vino, che si innamorò
perdutamente di Arianna e la portò via con sé.
Questa
è la leggenda, ma voi vi starete chiedendo: “Qual è l'origine allora?”. Nel Medioevo un monaco amanuense, sicuramente, mentre
trascriveva questo racconto, deve essersi dimenticato della “N” di Nasso e anzichè scrivere che Arianna era stata abbandonata "in
Nasso", scrisse "in asso". Altri monaci devono aver ricopiato il
manoscritto sbagliato e questo errore deve essersi tramandato per un gran
numero di volte finché non è arrivato a noi.
È
così che è nata l'espressione “piantare in asso”.
Adele 1B
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