Il 27 gennaio era il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dei campi di concentramento.
BISOGNA RICORDARE CIO' CHE E' SUCCESSO PERCHE' NON ACCADA PIU'.
Ilaria e Antonella M. 1B
C'è un paio di scarpette rosse
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la
marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette
infantili
a Buchenwald.
Più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.
C'è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.
Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini morti non
crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole...
Joyce
Lussu
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