giovedì 31 gennaio 2019

La stella di Andra e Tati


Per il Giorno della memoria a scuola abbiamo guardato un film, La stella di Andra e Tati,
che a me è piaciuto tanto perchè mi ha fatto pensare a quanto hanno sofferto
quelle persone rinchiuse senza colpa.


Le protagoniste di questo film sono Andra e Tati, due bambine ebree italiane che il 28 Marzo del 1944 vennero deportate ad Auschwitz con la madre, la nonna, la zia e il cugino. Erano tutti molto spaventati quando si ritrovarono rinchiusi in un campo recintato con il filo di ferro spinato. I tedeschi li fecero vestire tutti allo stesso modo, tagliarono loro i capelli e nei polsi tatuarono il numero di riconoscimento.
Le bambine erano separate dalla famiglia ed erano rinchiuse in una stanza per bambini. La mamma quando poteva portava loro del pane di nascosto. Il cugino Sergio che aveva solo il desiderio di rivedere la mamma fu poi ucciso dai tedeschi. Dopo tanti mesi di sofferenza, le due bambine furono liberate dai russi.

In quel campo furono uccise tantissime persone.
Su 200000 bambini deportati meno di 50 sopravvissero. 

Andrea 1B


martedì 29 gennaio 2019

Scarpette rosse


Il 27 gennaio era il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dei campi di concentramento.
BISOGNA RICORDARE CIO' CHE E' SUCCESSO PERCHE' NON ACCADA PIU'.

                                                 Ilaria e Antonella M. 1B

 
 C'è un paio di scarpette rosse

C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.

C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald.

Più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li  radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.

C'è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.

Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.

C'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole...

                                                                 Joyce Lussu

sabato 26 gennaio 2019

Scacchi e regole


Le regole degli scacchi

Durante le lezioni del nostro progetto Scacchi abbiamo imparato che...  

La torre si muove a “+” di quanti passi vuole senza volare.
L'alfiere a “x” di quanti passi vuole senza volare.
La regina ad “asterisco” di quanti passi vuole senza volare.
Il cavallo si muove a “L”(3+2 o 2+3) e può volare.
Il re ad asterisco solo un passo per volta.
Il pedone si muove solo in avanti, un passo per volta (tranne all'inzio quando può cominciare anche con due passi) a parte quando deve mangiare e si muove in diagonale. Il pedone, quando arriva dall'altra parte, cioè quella dell'avversario, può “trasformarsi” in regina, in torre, in alfiere oppure in cavallo. 

Il re invece non si può mangiare. Se uno dei giocatori fa “scacco al re” significa che l'avversario sta colpendo il re con qualunque pedina (a parte il re). In quel caso bisogna proteggere il re spostandolo oppure proteggendolo con un'altra pedina.
Invece lo “scacco matto” avviene quando il re è colpito da tutte le parti e non si può muovere e finisce la partita.

Poi abbiamo imparato cosa sono lo “stallo” e “l'arrocco”.  Come abbiamo detto prima una pedina avversaria può colpire il re. Lo “stallo” è quasi la stessa cosa. Però il re non viene proprio colpito, ma viene minacciato a fianco o di fronte o comunque nei posti dove lui si può spostare. Esso non può andare nelle caselle dove può essere colpito. Lo “stallo” infatti è proprio questo, ovvero quando il re viene “sfiorato” da tutte le parti dove si può muovere e quindi non si può spostare. Questo ovviamente accade quando in partita rimane solo il re e infatti la partita risulta patta.
“L'arrocco” invece è uno spostamento che fa il re per proteggersi muovendo anche la torre. Questa è l'unica volta in cui il re fa due passi in un unico turno e ogni giocatore lo può fare solo una volta. Prima di tutto si deve liberare il percorso tra il re e una torre, a destra o a sinistra. Poi si deve muovere il re di due passi verso la torre e spostare la torre nell'altro fianco del re. Ovviamente davanti ci devono essere ancora almeno tre pedoni che fanno da “barriera”.
Adele 1B

Giochiamo a scacchi



 Il progetto scacchi

Questo progetto per la 1B è iniziato il 4 dicembre del 2018 e consiste nell'imparare a giocare a scacchi. Il professore si chiama Federico e il progetto si porta avanti ogni martedì, dopo la mensa.
C'è un minuscolo problema però: un martedì il prof fa la lezione di un'ora e un altro di mezzora. In pratica facciamo per un giorno lezione intera e per un altro dimezzata.
Voi direte: “Perché succede questo?”
Praticamente lui fa queste lezioni in molte scuole della Sardegna e il martedì lavora anche a Orune. Quindi noi e i bambini di Orune ci alterniamo con le ore che però saranno comunque completate.
Già prima delle vacanze di Natale, con scacchiere di stoffa e pedine di gomma, abbiamo fatto la prima partita con i compagni di banco, ovviamente con le poche regole che fino a quel momento ci erano state insegnate. È stato molto bello!
L'istruttore ci ha anche lasciato una quindicina di scacchiere e una quindicina di sacchetti di pedine (questa volta di piombo). Ormai abbiamo iniziato a sfidarci anche all'ora della ricreazione.
Imparare nuove regole e giocare le partite con i compagni diventa un'esperienza sempre più divertente e credo proprio che continuerà così. 

Adele 1B


Lavoretti natalizi





Per Natale abbiamo realizzato
dei graziosi cartoncini d'auguri in francese
e ci siamo divertiti molto!


La favola

Marisol IA

Giochiamo a scacchi




 
La nostra scuola ha proposto un progetto di scacchi curato dal circolo scacchistico di Nuoro.
Appena la professoressa ci ha comunicato che tutte le classi prime avrebbero partecipato, tutti noi non vedevamo l’ora di iniziare per capire come fosse il progetto.
Molti non avevano mai giocato, alcuni invece sapevano già giocare, tutti pensavamo che avremmo solo giocato in classe.
Invece, come ci ha rivelato l’istruttore Federico, dovremo fare dei tornei!
Quindi tutti con questa ambizione ci stiamo impegnando tanto in tutte le lezioni. Dopo le prime lezioni di teoria tutti giochiamo al tavolo e ci divertiamo insieme. Molti di noi si sono appassionati e aspettano sempre con ansia la lezione seguente sperando sempre di migliorare.
E’ un progetto fantastico e lo consigliamo a tutti.

Francesco F.  Francesco S. Giulia R.  Andres  1A





Strane origini delle espressioni che usiamo spesso


                             
L'origine dell'espressione “piantare in asso”

Sapete cosa abbiamo scoperto a scuola?
La prof ci ha raccontato che l'espressione “piantare in asso” non ha nulla a che fare con gli assi delle carte e che deriva invece dal mito di Teseo e del Minotauro ambientato a Cnosso nell'isola di Creta.
Secondo il mito infatti Teseo riuscì ad uscire dal Labirinto di Minosse con l'aiuto di Arianna e il suo filo e, insieme, partirono per la Grecia.
Durante il viaggio, la coppia fece una sosta sull'isola di Nasso.
La mattina dopo Teseo si dimenticò completamente di Arianna e  l'abbandonò addormentata a Nasso. Evidentemente l'amore di Teseo non era molto profondo! Al suo risveglio, Arianna non trovò il suo Teseo e capì di essere stata abbandonata o “piantata” a Nasso. Iniziò a piangere senza sosta, ma a un certo punto arrivò Dioniso, il dio del vino, che si innamorò perdutamente di Arianna e la portò via con sé.
Questa è la leggenda, ma voi vi starete chiedendo: “Qual è l'origine allora?”. Nel Medioevo un monaco amanuense, sicuramente, mentre trascriveva questo racconto, deve essersi dimenticato della “N” di Nasso e anzichè scrivere che Arianna era stata abbandonata "in Nasso", scrisse "in asso". Altri monaci devono aver ricopiato il manoscritto sbagliato e questo errore deve essersi tramandato per un gran numero di volte finché non è arrivato a noi.
È così che è nata l'espressione “piantare in asso”.

Adele 1B
    

Giochiamo con i nomi

Marisol IA

Regole del bravo studente



Il perchè dei nomi


Perché il Mar Egeo si chiama proprio così?
Racconta un antico mito greco che un ragazzo di nome Teseo, figlio di Egeo re di Atene, volle tentare l'avventura di uccidere il Minotauro a cui gli Ateniesi dovevano mandare sempre dei giovani perchè se li mangiasse.
Teseo chiese il permesso di partire al padre che acconsentì titubante, perchè temeva che suo figlio morisse. Gli fece promettere che, se fosse riuscito a salvarsi e a tornare ad Atene, avrebbe cambiato le vele nere della nave con cui era salpato e avrebbe issato delle vele bianche.
Teseo però, dopo essere riuscito a uccidere il Minotauro, si dimenticò della promessa. E quando il padre vide tornare la nave con le vele nere, preso dalla disperazione, si gettò in mare per darsi la morte.
E da quel giorno il mare davanti ad Atene e alla Grecia prese il nome Mar Egeo.
Antonella Carta 1B

Il mio sogno più grande



                               Ho un grande sogno e voglio raccontarlo

Il mio più grande sogno è diventare il capitano di una nave da crociera (quella più grande del mondo). E' un sogno che ho da quando avevo quattro anni quello di diventare capitano... che strano sogno! Allora pensavo di guidare solo una barchetta. Ero sempre incantato da qualsiasi cosa che si muoveva sull’acqua. Quando ero piccolo, mio babbo aveva un piccolo gommone e quando andavamo a farci un giretto ero il bambino più felice del mondo. Ho anche delle foto in cui sono seduto al timone. Sono dei bellissimi ricordi, li terrò per tutta la vita. Un giorno, di ritorno da Cala Luna, un amico di babbo che guidava la moto nave Rio Maior mi ha lasciato  guidare un po’ e allora mi è venuta l’idea: perché fermarmi solo a una barchetta? perché non pensare a una nave? E da allora ogni anno sono sempre più convinto di che cosa devo fare da grande.
Ora che le navi sono più grandi, più nuove, più belle è un sogno che spero ancora di più che si avveri, anche se so che dovrò fare dei sacrifici. Questo è il mio grande sogno e spero con tutto il cuore che si realizzi.

            Francesco Fancello 1A                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      
     

Il rispetto delle regole


                                            IL REGOLAMENTO DI CLASSE

R ispettare sempre gli altri
E ssere  coretti e responsabili
G  iocare con tutti senza escludere nessuno
O sservare le consegne date
L avorare in silenzio
A iutare i compagni in difficoltà
M antenere un comportamento adeguato
E ssere corretti e responsabili
N on parlare a sproposito
T enere basso il volume della voce
O rganizzarsi con i compiti

D are il meglio di sé
I mpegnarsi al massimo

C hiedere spiegazioni quando non si capisce
L asciare a ciascuno il proprio spazio
A lzare la mano prima di parlare
S tudiare regolarmente
S egnarsi i compiti sul diario
E sprimersi liberamente nel rispetto degli altri

Lavoro collettivo della 1B

Ci presentiamo


Ciao a tutti!
Siamo Chiara e Sabrina e frequentiamo la 1A delle scuole medie di Dorgali,  siamo in tutto 23 alunni 13 maschi e 10 femmine e proveniamo tutti da scuole diverse.
Siamo una classe unita e ci aiutiamo a vicenda.

Che cosa abbiamo deciso di fare?
Insieme alla nostra insegnante abbiamo deciso di creare un Blog.

In che cosa consiste il nostro BLOG?
Saranno pubblicati settimanalmente i lavori che pensiamo possano interessare un po’ tutti.

Che cosa ci sarà nel blog?
-Foto/Video di attività svolte a scuola
-Pensieri (nostri)
-Gite
-Giochi di parole (acrostici, alfabeto, mesostici ecc)...
 
 
SPERIAMO CHE QUESTO LAVORO VI PIACCIA!

Un acrostico per il nostro Blog


IL BLOG

Il fantastico,
Ludico


Blog scolastico…
L' idea creativa delle insegnanti,
Organizzato in modo da coinvolgere tutti,
Giocando con le lettere e con le parole!
                                           
Adele
Marika
Zaira
Sofia
Antonella
1B


La magia delle parole



Da una lettera parte tutto.
Da una lettera nascono parole,
dalle parole nasce una frase
e quella frase moltiplicandosi dà vita ad un libro.
Quel libro ha un che di misterioso che ti sa trascinare dentro a frasi, parole, lettere
che scatenano la creatività della mente.
Con le lettere e le parole però si possono creare
molte altre magiche composizioni!

Noi alunni diamo libero sfogo alla nostra fantasia con queste composizioni
e vogliamo rendervi partecipi
in modo da stimolare anche la vostra fantasia.
In questo blog troverete molti dei nostri lavori colorati
formati da lettere, parole, frasi.
Speriamo che apprezzerete i nostri giochi di parole,
ma non dimenticate mai
che la fantasia è la magia più grande anche in un gioco.

Marisol 1A

venerdì 25 gennaio 2019

Il Blog dei ragazzi

Eccoci qua.
Finalmente parte il nostro blog.
I ragazzi della 1A e della 1B della Scuola Secondaria di primo grado di Dorgali aprono le porte della classe e si raccontano.
Esperienze, scoperte, disegni, approfondimenti, giochi e fantasia... Troverete tutto questo nel nostro blog.
È un lavoro semplice, da ragazzini, senza molte pretese, ma con un grande sogno: quello di intrecciare l'impegno al divertimento, l'antico al moderno, la scuola alla vita!
Speriamo che i nostri lettori siano un poco curiosi, ma anche sempre indulgenti e che sappiano vedere il bello che c'è nelle piccole cose!
                                                          Le prof

Il Blog dei ragazzi

Eccoci qua. Finalmente parte il nostro blog. I ragazzi della 1A e della 1B della Scuola Secondaria di primo grado di Dorgali aprono le por...